Antiche varietà della Sardegna: il susino
14 dicembre 2016
La pubblicazione è il primo di tre volumi dedicati ad alcune tra le specie arboree da frutto più significative per l’agricoltura sarda, fra le quali rientra anche il melo e il pero.
All’inizio degli anni novanta le organizzazioni delle Nazioni Unite, in particolare attraverso la Food and Agriculture Organization, portarono all’attenzione del mondo intero le immani devastazioni della biodiversità in campo vegetale e animale, dovute alla distruzione delle foreste, alla persistente riduzione delle terre agricole, ai processi di desertificazione, solo per citare alcuni dei fenomeni negativi responsabili tra gli altri dei cambiamenti ambientali del pianeta.
Nel giugno del 1992 venne organizzato a Rio de Janeiro, in Brasile, un Summit mondiale sull’ambiente che focalizzò per la prima volta le evidenti criticità ecologiche e l’importanza per le generazioni future della conservazione del patrimonio di “diversità biologica” del pianeta. L’incontro suscitò notevoli speranze e favorì nell’ambiente scientifico l’avvio di numerose ricerche, indagini, la costituzione di gruppi di lavoro e la pubblicazione di utili contributi in tutti i campi delle conoscenze umane.
Diverse istituzioni scientifiche orientano da allora studi e ricerche alla salvaguardia della biodiversità, con l’obiettivo primario di una sua tutela, conservazione e moltiplicazione. Condividendo questi obiettivi Laore Sardegna, sensibile alla tematica della difesa del patrimonio dell’agroecosistema della Sardegna, collabora attivamente con l’Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari del Consiglio Nazionale delle Ricerche che ha realizzato con rigore scientifico una specifica linea di ricerca inerente la raccolta e salvaguardia delle antiche specie da frutto, tra cui appunto susino, melo e pero.
L’ISPRA-CNR ne ha studiato puntualmente i caratteri di pregio descrivendoli diffusamente in questa pubblicazione con approccio divulgativo, utilizzando un linguaggio semplice e chiaro, utile per adeguati approfondimenti tecnici da parte degli operatori del comparto frutticolo.
Nei volumi sono illustrati gli aspetti morfologici, le proprietà qualitative, alimentari e salutistiche, nonché la rusticità e la naturale capacità di resistenza alle avversità ambientali di queste specie arboree. Tali capacità sono eredità sia del naturale adattamento avvenuto nell’ambiente sardo, ma anche del sapiente lavoro di selezione svolto dalle comunità rurali che nell’arco di secoli hanno saputo esaltare le migliori capacità produttive di queste specie arboree, tramandando una ricchezza di ecotipi che ha contribuito a rendere la Sardegna una delle terre a maggior grado di biodiversità.
Nel giugno del 1992 venne organizzato a Rio de Janeiro, in Brasile, un Summit mondiale sull’ambiente che focalizzò per la prima volta le evidenti criticità ecologiche e l’importanza per le generazioni future della conservazione del patrimonio di “diversità biologica” del pianeta. L’incontro suscitò notevoli speranze e favorì nell’ambiente scientifico l’avvio di numerose ricerche, indagini, la costituzione di gruppi di lavoro e la pubblicazione di utili contributi in tutti i campi delle conoscenze umane.
Diverse istituzioni scientifiche orientano da allora studi e ricerche alla salvaguardia della biodiversità, con l’obiettivo primario di una sua tutela, conservazione e moltiplicazione. Condividendo questi obiettivi Laore Sardegna, sensibile alla tematica della difesa del patrimonio dell’agroecosistema della Sardegna, collabora attivamente con l’Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari del Consiglio Nazionale delle Ricerche che ha realizzato con rigore scientifico una specifica linea di ricerca inerente la raccolta e salvaguardia delle antiche specie da frutto, tra cui appunto susino, melo e pero.
L’ISPRA-CNR ne ha studiato puntualmente i caratteri di pregio descrivendoli diffusamente in questa pubblicazione con approccio divulgativo, utilizzando un linguaggio semplice e chiaro, utile per adeguati approfondimenti tecnici da parte degli operatori del comparto frutticolo.
Nei volumi sono illustrati gli aspetti morfologici, le proprietà qualitative, alimentari e salutistiche, nonché la rusticità e la naturale capacità di resistenza alle avversità ambientali di queste specie arboree. Tali capacità sono eredità sia del naturale adattamento avvenuto nell’ambiente sardo, ma anche del sapiente lavoro di selezione svolto dalle comunità rurali che nell’arco di secoli hanno saputo esaltare le migliori capacità produttive di queste specie arboree, tramandando una ricchezza di ecotipi che ha contribuito a rendere la Sardegna una delle terre a maggior grado di biodiversità.