Foresta Burgos, vacca sarda. Bovini al pascolo

Vacca sarda

Bacca sarda

La specie bovina con l’introduzione di animali di tipo macrocero a corna rivolte posteriormente e privi di pagliolaia, ascrivibili al progenitore Bos Macroceros di provenienza iberica, nord-africana, siriana, ma quasi certamente non italica.

Scheda della risorsa PDF

Regno: Animale

Famiglia: Bovidae

Genere: Bos

Specie: Bos taurus

Area di origine: Ogliastra, Gallura, Barbagia, Sarrabus

Attitudine: Carne

Rischio di estinzione e/o erosione genetica: Si

Allevatori custodi: Muzzu Agostino | Ignazio Cogoni | Coccollone Angelo ... Vedi tutti

La razza Sarda, fino alla metà dello scorso secolo, era costituita da una popolazione con caratteristiche morfologiche, riproduttive e produttive di estrema variabilità dovute alla presenza di 2-3 subpopolazioni (di pianura e di montagna) che, pur essendo geneticamente simili, presentavano caratteristiche fenotipiche ben distinte riconducibili alle diverse condizioni ambientali delle aree di allevamento.

Diretta discendente del ceppo Iberico, fu dalle origini a prevalente attitudine latte, consolidata a partire dal 1880 mediante rinsanguamento con la razza Bruna Alpina.

Con il mutare delle condizioni economiche e l’enorme specializzazione delle moderne razze da latte, oggi l’attitudine residua della razza Sarda è la produzione della carne.

Razza autoctona e di taglia piccola, grazie alle ottime doti di rusticità e frugalità, ha mantenuto nelle aree più sfavorevoli le proprie caratteristiche originali. Ad oggi è presente sull’isola con popolazioni frammentate che assumono denominazioni diverse (Istringata, Pettiatza, Bertigazza, Sorgolina, Planaria o Montagnola) sulla base del colore del mantello e della statura.

B1 Presenza/legame con il territorio
B1.1 Identificazione della risorsa
B1.2 Area geografica
B1.3 Risorsa presente nel Comune/Area geografica di origine o introdotta da altro territorio
B1.4 Tempo di presenza della risorsa in quel territorio
B1.5 Percezione dell'entità del legame della risorsa con il territorio
B2 Informazioni storiche, antropologiche, indagini e studi scientifici
B2.1 Disponibilità di documentazione storica/archivistica a supporto del legame della risorsa genetica con il territorio
B2.2 Bibliografia
B3 Conoscenze tradizionali associate
B3.1 Utilizzo alimentare della risorsa
B3.2 Utilizzo non alimentare della risorsa
B3.3 Ambito di processo
B3.4 Processo di lavorazione del prodotto
Selezionare metodo di conservazione:
Selezionare metodo di trasformazione:
B3.5 Tecniche di allevamento, di gestione e di riproduzione
B3.6 Principali ragioni di utilizzo di una risorsa genetica
B3.7 Impiego durante eventi culturali, religiosi, folkloristici etc.
B4 Trasmissione dei saperi relativi a coltivazione e uso della varietà
B4.1 Cenni storici (specificare)

Traccia:

  • Riferimento a riti e simboli nell'allevamento (lune, ricorrenze, ecc.), scambio di materiale genetico fra allevatori (ora e/o in passato), proverbi, favole, detti, storie legate alla cultura, nomi di prodotti derivati
  • Ricette (allegare, in formato digitale, le eventuali ricette alla sezione altri file, correlandola alla tipologia "file relazione storica")
  • Modalità di trasmissione dei saperi (scritta, orale etc.). Componenti della famiglia coinvolti nella trasmissione delle informazioni
  • Quali esperienze e quali soggetti sono stati fondamentali nell’apprendere i saperi relativi al bene? Chi ha trasmesso questi saperi? In quali occasioni?
  • A chi si stanno trasmettendo questi saperi? In quali occasioni? Sono stati introdotti cambiamenti rispetto ai saperi tradizionali?
B5 Note e commenti
B1.2 Area geografica
B1.3 Risorsa presente nel Comune/Area geografica di origine o introdotta da altro territorio
B1.4 Tempo di presenza
B1.5 Percezione dell'entità del legame della risorsa con il territorio
B2 Informazioni storiche, antropologiche, indagini e studi scientifici
B2.1 Disponibilità di documentazione storica/archivistica a supporto del legame della risorsa genetica con il territorio
B2.2 Bibliografia
B3 Conoscenze tradizionali associate
B3.1 Utilizzo alimentare della risorsa
B3.2 Utilizzo non alimentare della risorsa
B3.3 Ambito di processo
B3.4 Processo di lavorazione del prodotto
Selezionare metodo di conservazione:
Selezionare metodo di trasformazione:
B3.5 Principali ragioni di utilizzo di una risorsa genetica
B4 Trasmissione dei saperi relativi a coltivazione e uso della varietà
Cenni storici (specificare)

Traccia:

  • Riferimento a riti e simboli della coltivazione (lune, ricorrenze, ecc.), scambio di seme fra agricoltori (ora e/o in passato), proverbi, favole, detti, storie legate alla cultura, nomi di prodotti derivati
  • Ricette (allegare, in formato digitale, le eventuali ricette alla sezione altri file, correlandola alla tipologia "file relazione storica")
  • Modalità di trasmissione dei saperi (scritta, orale etc.). Componenti della famiglia coinvolti nella trasmissione delle informazioni
  • Quali esperienze e quali soggetti sono stati fondamentali nell’apprendere i saperi relativi al bene? Chi ha trasmesso questi saperi? In quali occasioni?
  • A chi si stanno trasmettendo questi saperi? In quali occasioni? Sono stati introdotti cambiamenti rispetto ai saperi tradizionali?
B5 Note e commenti

Link e documenti correlati

  • Taglia: piccola.
  • Mantello e pigmentazione: pelle variamente pigmentata ed elastica; mantello fromentino di varie tonalità, nero con riga mulina rossiccia, grigio con riga mulina chiara, presenza a volte di focature e striature di vario colore
    e ampiezza.
  • Testa: profilo quasi rettilineo; occhi grandi e vivaci; orecchie di media grandezza; narici larghe; musello ampio, di colore dal nero al rosato; mascelle forti e robuste; corna di varia forma, grandezza e direzione.
  • Anteriore: collo lungo e leggero; garrese più rilevato nei maschi; spalle leggere; petto di media grandezza; ventre voluminoso e fianco ampio specialmente nelle femmine; arti robusti e asciutti; appiombi regolari; piedi forti
    con unghioni duri.
  • Linea dorsale: quasi rettilinea con spina sacrale rilevata; lombi robusti.
  • Groppa: leggermente spiovente ed inclinata; coda lunga con attacco alto e fiocco abbondante.
  • Arti posteriori: appiombi regolari; coscia asciutta nelle femmine e muscolosa nei maschi; garretti asciutti; piedi corretti con unghioni duri; pastoie di media lunghezza.
  • Caratteri sessuali: mammella di varia forma e grandezza, ben attaccata; quarti regolari e simmetrici; capezzoli di media grandezza e ben disposti; vene perimammarie di norma poco evidenti; vene sottocutanee-addominali
    evidenti.
Informazioni risorsa
A1 Caratterizzazione morfologica
A2 Inquadramento agro-ambientale
A2.1 Identificazione sito

Luogo di conservazione

Modalità di conservazione In Situ/On Farm

Modalità di conservazione Ex Situ

 

A2.2 Conduttore dell'azienda

Attività agricola prevalente

A2.3 Ordinamento produttivo prevalente dell'azienda
A2.4 Caratteristiche luogo allevamento
A2.5 Rischio di erosione genetica o di estinzione
A2.6 Sistema allevamento
A2.7 Origine del materiale allevato

Origine riproduttori

Epoca di introduzione in azienda

Luogo dove è stato inizialmente reperito

A2.8 Consistenza
A2.9 Ruolo della risorsa in azienda
A2.10 Usi della risorsa

Destinazione

Ambito di processo

A2.11 Metodo di riproduzione
A2.12 Commercializzazione
A2.13 Rischio di perdita dell'accessione a giudizio del rilevatore
A2.14 Notizie su altre popolazioni o individui simili locali scomparsi
A3 Caratteri produttivi e riproduttivi

Fornire le sottostanti informazioni relative ai caratteri produttivi e riproduttivi della razza, in funzione della specie che si considera.
Caratteri produttivi
- per animali da latte: livelli produttivi di primipare e adulte per lattazione e durata lattazione, eventualmente % TG e TP per lattazione
- per animali da carne: peso a età tipiche (nascita, svezzamento o 30 gg, 90 gg, 6 mesi, 1 anno, peso medio alla macellazione
Caratteri riproduttivi
- stagionalità dell'estro: poliestro continuo o stagionale, periodo di anaestro
- età media al primo parto
- fertilità annua (intesa come rapporto percentuale tra il numero delle femmine partorite ed il numero delle femmine messe in riproduzione).
- prolificità (intesa come rapporto percentuale tra i nati ed il numero delle femmine partorite).
- fecondità annua (intesa come rapporto percentuale tra i nati ed il numero delle femmine messe in produzione).

A2 Inquadramento agro-ambientale

Luogo di conservazione

 
A2.1 Identificazione sito collezione
A2.2 Conduttore dell'azienda

Attività agricola prevalente

A2.3 Ordinamento produttivo prevalente dell'azienda
A2.4 Caratteristiche luogo di collezione
A2.5 Origine del materiale collezionato

Luogo dove è stata inizialmente reperita la risorsa

A2.6 Materiale ritrovato/collezionato

Tipo

Quantità

A2.7 Parti della pianta utilizzate

Selezionare almeno una voce

A2.8 Usi della pianta

Destinazione

ambito

A2.9 Metodo di propagazione
A2.10 Tipo di portainnesto
A2.11 Sistema colturale
A2.12 Gestione colturale

Avversità - tipo/diffusione

A2.13 Modalità di raccolta
A2.14 Metodi di conservazione e trattamento post-raccolta
A2.15 Commercializzazione
A2.16 Rischio perdita dell'accessione
A2.17 Notizie circa altre collezioni o varietà simili locali scomparse
A3 Caratterizzazione genetica e/o morfo-colorimetrica dei caratteri seminali e fruttiferi
A4 Caratterizzazione genetica

Non obbligatoria, se non su richiesta specifica della Commissione tecnico-scientifica

A4 Note e commenti
A5 Note e commenti

Link e documenti correlati

  • Assenza della riga mulina.
  • Pezzatura del mantello.
  • Assenza di sfumature brunastre vicino alle narici.
  • Taglia e pigmentazione marcatamente diverse da quelle tipiche.

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