Pera Camusina di Vallermosa
Nel volume ISPRA (2015) si afferma che la Camusina rappresenta la varietà endemica maggiormente conosciuta, esclusivo patrimonio della biodiversità della Sardegna, frutto di lunga selezione massale per i caratteri di interesse agronomico. La Camusina è stata fonte di reddito per molte comunità e veniva coltivata in asciutto con solo pochi interventi agronomici.
Scheda della risorsa PDF
Regno: Vegetale
Famiglia: Rosaceae
Genere: Pyrus L.
Specie: Pyrus communis L.
Area di origine: Vallermosa e areali frutticoli della Sardegna
Rischio di estinzione e/o erosione genetica: Si
Agricoltori custodi: Patteri Maria Salvatorina Ignazia | Fattoria Casia Noa - s.s.a. | Azienda agricola Contu Maria Dolores ... Vedi tutti
La
prima attestazione certa della presenza della "Pera Camusina" in Sardegna risale al 1580 ma sicuramente
è anteriore. Si può ipotizzare che la sua introduzione nel nord dell'Isola
avvenne per opera dei monaci benedettini in epoca medioevale; l’etimo camugina
deriva dall’Abbazia di San Fruttuoso di Camogli con cui le comunità benedettine
sarde avevano importanti rapporti, facilitati dalla famiglia Doria, che cercava
di conquistare la Sardegna settentrionale. Nel 1780 nell’ ”Agricoltura di Sardegna” di Andrea Manca dell’Arca troviamo
elencate ben tre pere “camusine”: la
prima camusina viene indicata nell’elenco delle “pere primitive” e denominata "pira camusina"; la seconda
nelle “pere augustane”, ossia che
sono pronte ad agosto, indicata come camusinu e infine la terza nelle pere
autunnali-invernali con il nome di "bargamota
genovesa camusina de invernu". Il botanico Giacinto Moris nel 1837
pubblica la monumentale "Flora
Sardoa" descrivendo la pira
camusina insieme ad altre varietà da lui nominate in lingua sarda e
puntualmente descritte, tra cui muscadedda,
brutt’e bona, butira ecc. «Frutto
pallido, conico, con breve peduncolo, di colore giallo paglierino, estiva.
Polpa soda, gradevole, sottomoscata» Il legame “camusina” “camugina” è chiaramente indicato anche nel Dizionario di
Spano che considera omonimi i due aggettivi.
È citata nel Catasto Agrario del 1929 tra le produzioni più comuni della
frutta sarda nella provincia di Sassari; nella rivista “L’agricoltura sarda”,
1952, si cita la camusina tra le varietà sarde più rinomate; Agabbio (1994) la
suddivide in 4 varietà: di Bonarcado, di Sassari, Grande e Precoce di quest’ultime
una potrebbe essere La Camusina di
Vallermosa.
Link e documenti correlati
Albero
di medio vigore e con tipo di ramificazione debole, a portamento eretto e
mediamente produttivo, presenta rami di color marrone-scuro, dotati di poche
lenticelle e giovani germogli la cui colorazione antocianica dell’apice
vegetativo è media. La dimensione delle foglie è media, la forma dell’apice
acuta, la forma della base: ottusa. La
posizione della foglia, in relazione al ramo, è verso l’alto, mentre il
rapporto lunghezza/larghezza della lamina fogliare è piccolo, la dentatura del
margine nettamente seghettata. La curvatura dell’asse longitudinale della
lamina fogliare è media, il picciolo lungo, le stipole sono assenti. Il
diametro del fiore è medio; i petali sono sovrapposti, di forma ovale, con
posizione dello stigma rispetto agli stami, superiore. L’epoca di maturazione
per la raccolta è precoce-intermedia; il frutto, molto piccolo o piccolo, di
forma turbinata-breve ha la buccia con colore di fondo verde-giallastro giallo,
con tonalità di sovracolore rosso chiaro ed estensione dell’area di
sovracolore media. Il peduncolo, obliquo rispetto all’asse, si presenta di
corta-media lunghezza e di spessore sottile, con profondità della cavità del
peduncolo assente o molto piccola. Alla raccolta la cavità calicina del frutto
è poco profonda, mentre l’ampiezza della stessa è media. La tessitura della
polpa del frutto è media-grossolana, la consistenza e la succosità medie, il
seme di forma ovata. La polpa si presenta di color bianco-giallo-crema. Nel
complesso i frutti sono di aspetto gradevole, di ottimo sapore ma di ridotta
pezzatura.