Patata di Gavoi
Patata grispa
La patata di Gavoi è un ortaggio particolarmente rappresentativo del territorio gavoese, conosciuta e utilizzata sin dal 1800 e fino ai giorni nostri. Numerose testimonianze citano la “patata gavoesa” come un tubero distinguibile dagli altri, riconoscendone il valore sia come agrobiodiversità sarda che per le pregiate caratteristiche organolettiche, per le quali è apprezzata dai consumatori di tutta la regione. La caratterizzazione molecolare, affidata al Science and Advice for Scottish Agriculture (SASA), ha evidenziato che il profilo genetico di questa patata è unico rispetto ai circa 1000 presenti nella propria banca dati.
Scheda della risorsa PDF
Regno: Vegetale
Famiglia: Solanacee
Genere: Solanum
Specie: Solanum tuberosum L.
Rischio di estinzione e/o erosione genetica: Si
Agricoltori custodi: Carlo Pitzalis e Agnese Martis | Pira Andrea | Azienda agricola Antonio Maoddi ... Vedi tutti
Nel Catasto del 1929 la patata a Gavoi ha una certa importanza: analizzando i dati catastali di Gavoi troviamo 671 ettari coltivati, e circa 3300 ettari di pascoli; la produzione di patate per l’anno 1929 era di 6000 quintali, 98 quintali di fagioli. In un estratto d’Italia agricola probabilmente del 1942, Enrico Avanzi docente all'Università di Pisa, elenca quattro varietà di patate, le prime due inerenti alla provincia di Nuoro: la Rossa di Gavoi con "Tuberi sferici; pasta di colore giallo intenso; buccia colore ocra dorata; occhi scarsi e superficiali; germogli piuttosto tozzi, pubescenti e di colore verde-giallo; fiori bianchi" e la Furistera di Gavoi con "Tuberi ellittici appiattiti; pasta candida; buccia di colore ocra chiara; occhi piuttosto numerosi e alquanto profondi; germogli tozzi, ramificati, pubescenti, di colore verde chiaro; fiori lilla". La fama delle patate di Gavoi non è cessata nel corso della seconda metà del Novecento e perdura sinora. Manifestazioni come “Ospitalità nel cuore della Barbagia a Gavoi” si coniugano con la preparazione del tipico pane di patate e con la vendita dei tuberi nei “magasinos” locali, mentre uno stuolo di coltivatori diretti continua la coltivazione delle patate di montagna, anche se spesso di qualità moderne. Ancora oggi i pani caratteristici di alcuni borghi ogliastrini e barbaricini utilizzano la patata come ingrediente fondamentale e proprio a Gavoi, il pane di patate “cohone cun fozza”, rappresenta uno dei prodotti più tipici e identitari del borgo barbaricino.
Link e documenti correlati
Ecotipo tardivo a portamento semieretto e altezza della pianta: media (40 - 60 cm) con pigmentazione antocianica fusto: assente o molto lieve. Le foglie si presentano di colore verde ad intensità media; vi è presenza media di foglioline secondarie; la pigmentazione antocianica della nervatura mediana della pagina superiore è assente o molto lieve. Fiore: intensità di pigmentazione antocianica sulla faccia interna: lieve; proporzione di blu nella pigmentazione antocianica della faccia interna: nulla o bassa; estensione della pigmentazione antocianica faccia interna: media; taglia della corolla e della infiorescenza: media; pigmentazione antocianica dell’infiorescenza: assente o molto lieve; pigmentazione antocianica del peduncolo dell’infiorescenza: assente o molto lieve. La frequenza dei fiori è media. Il tubero di presenta di forma arrotondata, con occhi profondi e colore dell’epidermide giallo; il colore alla base degli occhi è giallo, la polpa è color crema. La produttività è di 1,5 Kg di patate per pianta.