Mandorlo Niedda
Il mandorlo e la mandorla in lingua sarda vengono chiamati con lo stesso nome, mendula, declinato al femminile. La cultivar Niedda viene citata da Giovanni Sirotti nel 1935 senza descrizione e successivamente individuata (negli anni ’80) dal gruppo di ricerca dell’Ateneo sassarese guidato da Mario Agabbio.
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Regno: Vegetale
Famiglia: Rosaceae
Genere: Prunus
Specie: Prunus amygdalus Batsch. v
Area di origine: Villacidro
Rischio di estinzione e/o erosione genetica: Si
Agricoltori custodi: Società agricola Agave | In Our garden di Ramona Bavassano | Luigi Mele ... Vedi tutti
Successivamente viene individuata negli anni ’80 dal gruppo di ricerca dell’Ateneo sassarese guidato da Mario Agabbio. Lo stesso studioso così la descrive ne Le vecchie varietà della Sardegna: «Varietà individuata in diverse zone (Villacidro, Oristano, Nuoro), deve la denominazione alla colorazione scura del mallo. L’origine è incerta».
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Albero di media-elevata vigoria, ramificato a portamento molto espanso e mediamente produttivo, fruttifica sui rametti di un anno ove presenta le gemme a fiore. E’ presente colorazione antocianica dell’apice dei germogli sui rami di un anno che sono ad intensità della colorazione antocianica forte.
Le foglie di dimensione lunga e larga, hanno picciolo lungo e sono di colore verde-forte, presentano una o due glandole fogliari.
L’epoca di fioritura è media-precoce. Il colore predominante del fiore è bianco, mentre sono assenti i fiori doppi nelle gemme. Varietà autosterile.
L’epoca di maturazione per la raccolta è tardiva; il frutto è di dimensione media-grande, di forma ovata, di difficile raccolta, a facile separazione del mallo. Il guscio si presenta scuro ad intensità di colore media, con incisioni del guscio (pori) moderate, duro e con valve del guscio saldamente chiuse, con dimensione della mandorla piccola o media e di forma ellittica. Il colore del tegumento è marrone scuro.
Di sapore dolce, con percentuale bassa di semi doppi (3%) e eccellente resa in sgusciato pari al 20%. Presenta scarsa sensibilità alla monilia (Monilinia fructigena).
Nel complesso varietà autoincompatibile, di bassa produttività, interessante per la scarsa percentuale di semi doppi e l’elevata resa in sgusciato.