Fico Perdingiana
La coltivazione del fico in Sardegna ha origini antichissime, risalenti all’età del Rame. Anche per questa ragione, probabilmente, si sono differenziate numerose varietà con caratteristiche diverse. Agli inizi dell’Ottocento Francesco d’Austria Este descrisse brevemente i fichi sardi e le abitudini alimentari locali: «I fichi sono un frutto molto abbondante in tutta la Sardegna nelle vigne, e nelle campagne, ve ne sono dei neri e dei verdi, vengono a due riprese, gli alberi fanno due cacciate, e così si hanno fichi dal Luglio sino alla fine di Ottobre, e sono buoni. Se ne vende in quantità e a basso prezzo, ne fanno anche seccare molti.»
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Regno: Vegetale
Famiglia: Moraceae
Genere: Ficus
Specie: Ficus carica L.
Area di origine: Areali frutticoli della Sardegna
Rischio di estinzione e/o erosione genetica: Si
Agricoltori custodi: Ditta Zedda Mauro Peppino
La coltivazione del fico in Sardegna ha origini antichissime: le prime tracce della sua conoscenza risalgono almeno all’età del Rame (4000-3000 a.C.), e anche successivamente, in epoca nuragica, sono stati rinvenuti in numerosi siti archeologici semi di Ficus carica, consociati a quelle di vite e semi di fico selvatico.
Sicuramente in Età punico-fenicia e nel Periodo romano proseguì l’affezione dei sardi nei confronti di una pianta così bene acclimatata al suolo sardo e così generosa nei frutti.
Nei testi medievali troviamo enumerate diverse varietà di fichi e il caprifico; i fichi appaiono come un frutto desiderabile, oggetto di lasciti e compere, ben conosciuto.
Il nome perdingiana in sardo significa melanzana e la denominazione è dovuta al colore della buccia.
Link e documenti correlati
Pianta dal vigore elevato, a portamento espanso.
Foglie pentalobate con lobo centrale obovale e lobi laterali obovati.
Frutti di peso medio (50-90 g), piriformi, con apice piatto e collo presente, dalla buccia violacea. Maturazione precoce.