Fico Mattalona
La coltivazione del fico in Sardegna ha origini antichissime, risalenti all’età del Rame. Anche per questa ragione, probabilmente, si sono differenziate numerose varietà con caratteristiche diverse Agli inizi dell’Ottocento Francesco d’Austria Este descrisse brevemente i fichi sardi e le abitudini alimentari locali: «I fichi sono un frutto molto abbondante in tutta la Sardegna nelle vigne, e nelle campagne, ve ne sono dei neri e dei verdi, vengono a due riprese, gli alberi fanno due cacciate, e così si hanno fichi dal Luglio sino alla fine di Ottobre, e sono buoni. Se ne vende in quantità e a basso prezzo, ne fanno anche seccare molti.»
Scheda della risorsa PDF
Regno: Vegetale
Famiglia: Moraceae
Genere: Ficus
Specie: Ficus carica L.
Area di origine: Areali frutticoli della Sardegna
Rischio di estinzione e/o erosione genetica: Si
Agricoltori custodi: S'ortu de Mamma di Caterina Cui | Az. Agr. Puddu Michele
La coltivazione del fico in Sardegna ha origini antichissime: le prime tracce della sua conoscenza risalgono almeno all’età del Rame (4000-3000 a.C.), e anche successivamente, in epoca nuragica, sono stati rinvenuti in numerosi siti archeologici semi di Ficus carica, consociati a quelle di vite e semi di fico selvatico.
Sicuramente in Età punico-fenicia e nel Periodo romano proseguì l’affezione dei sardi nei confronti di una pianta così bene acclimatata al suolo sardo e così generosa nei frutti.
Nei testi medievali troviamo enumerate diverse varietà di fichi e il caprifico; i fichi appaiono come un frutto desiderabile, oggetto di lasciti e compere, ben conosciuto.
Citata già da Andrea Manca dell’Arca (1780) come “matalona”, nell’Ottocento Vittorio Angius citando il fico Mattalona ne indica la caratteristica principale, l’essere bifera, chiamandola “primaticcia”. Nel 1958 viene descritta da Antonio Milella come cv Mattalò.
Secondo Mario Agabbio, «[è] varietà apprezzata nel suo areale di diffusione, sia per il consumo fresco sia per l’essiccazione, oltre che per l’elevata produttività e la buona resistenza alle fitopatie»
Link e documenti correlati
Pianta mediamente vigorosa, a portamento espanso.
Foglie pentalobate con lobo centrale obovale e lobi laterali di forma ovata circolare.
Frutti piccoli, globosi, con collo assente, dalla buccia nero-violacea.