Fico nero di Chia

Fico - Figu Niedda de Chia

Fico nero di Chia

Il Fico Nero di Chia è esistente da sempre nel territorio di riferimento, come attestano la relazione storica, i riferimenti bibliografici nonchè i ritrovamenti archeologici recenti. Le testimonianze degli agricoltori locali confermano la presenza della risorsa nel territorio di Chia da secoli, come coltivazione tradizionale, tramandata di generazione in generazione, e quindi da ben oltre 50 anni.

Scheda della risorsa PDF

Regno: Vegetale

Famiglia: Moraceae

Genere: Ficus

Specie: Ficus carica L.

Area di origine: Areali frutticoli della Sardegna

Rischio di estinzione e/o erosione genetica: Si

Agricoltori custodi: CARA ANDREA | Atzeri Paolo | Cara Pierluigi ... Vedi tutti

La presenza del “Nero di Chia” si perde nella notte dei tempi, come conferma il ritrovamento presso l’acropoli di Bithia, situata nel promontorio della Torre di Chia, di uno splendido esemplare di fico in terracotta.

Il fico è in grado di produrre sostanze che nutrono e proteggono i meccanismi metabolici del nostro corpo e della nostra mente. Rigoglioso, ombroso, generoso di frutti; dai rami flessibili e resistenti, dalle foglie ampie e impermeabili; capace di adattarsi a diverse latitudini: il fico è una pianta che si diffuse in tutte le culture sin dalla più alta antichità.

Ne troviamo menzione diffusamente nei testi degli autori greci e latini, sono le piante che, più di ogni altra, simboleggiano la fertilità dei campi.

Il fico rappresenta una delle più antiche coltivazioni in Sardegna. Alle narrazioni degli antichi si aggiungono i dati dagli scavi archeologici recenti, che testimoniano della presenza del fico nelle coltivazioni e all’interno dell’alimentazione già in epoca preistorica e protostorica.

Dati archeologici corroborati da indagini paleobotaniche e suffragati da analisi radiocarboniche rivelano come rami e semi di fico fossero presenti all’interno dei piccoli silos per la conservazione di derrate alimentari in Sardegna, a partire dall’età del bronzo.

Che il fico si sia affermato a Chia sin dai tempi remoti lo conferma con straordinaria evidenza un recente rinvenimento archeologico effettuato all’interno degli scavi nell’area dell’abitato di Bithia: Bithia rappresenta una delle principali città di fondazione fenicia della costa meridionale della Sardegna.

Tra i moltissimi oggetti che hanno contraddistinto gli scavi di questi ultimi anni uno in particolare attira l'attenzione: si tratta di un piccolo elemento in terracotta, un modellino votivo conformato per l’appunto a forma di fico.

Alla luce degli studi effettuati appare evidente che il quadro complessivo dei rinvenimenti si riferisce alla sfera dei culti connessi con la tutela della gravidanza, la fertilità, la riproduzione.
B1 Presenza/legame con il territorio
B1.1 Identificazione della risorsa
B1.2 Area geografica
B1.3 Risorsa presente nel Comune/Area geografica di origine o introdotta da altro territorio
B1.4 Tempo di presenza della risorsa in quel territorio
B1.5 Percezione dell'entità del legame della risorsa con il territorio
B2 Informazioni storiche, antropologiche, indagini e studi scientifici
B2.1 Disponibilità di documentazione storica/archivistica a supporto del legame della risorsa genetica con il territorio
B2.2 Bibliografia
B3 Conoscenze tradizionali associate
B3.1 Utilizzo alimentare della risorsa
B3.2 Utilizzo non alimentare della risorsa
B3.3 Ambito di processo
B3.4 Processo di lavorazione del prodotto
Selezionare metodo di conservazione:
Selezionare metodo di trasformazione:
B3.5 Tecniche di allevamento, di gestione e di riproduzione
B3.6 Principali ragioni di utilizzo di una risorsa genetica
B3.7 Impiego durante eventi culturali, religiosi, folkloristici etc.
B4 Trasmissione dei saperi relativi a coltivazione e uso della varietà
B4.1 Cenni storici (specificare)

Traccia:

  • Riferimento a riti e simboli nell'allevamento (lune, ricorrenze, ecc.), scambio di materiale genetico fra allevatori (ora e/o in passato), proverbi, favole, detti, storie legate alla cultura, nomi di prodotti derivati
  • Ricette (allegare, in formato digitale, le eventuali ricette alla sezione altri file, correlandola alla tipologia "file relazione storica")
  • Modalità di trasmissione dei saperi (scritta, orale etc.). Componenti della famiglia coinvolti nella trasmissione delle informazioni
  • Quali esperienze e quali soggetti sono stati fondamentali nell’apprendere i saperi relativi al bene? Chi ha trasmesso questi saperi? In quali occasioni?
  • A chi si stanno trasmettendo questi saperi? In quali occasioni? Sono stati introdotti cambiamenti rispetto ai saperi tradizionali?
B5 Note e commenti
B1.2 Area geografica
B1.3 Risorsa presente nel Comune/Area geografica di origine o introdotta da altro territorio
B1.4 Tempo di presenza
B1.5 Percezione dell'entità del legame della risorsa con il territorio
B2 Informazioni storiche, antropologiche, indagini e studi scientifici
B2.1 Disponibilità di documentazione storica/archivistica a supporto del legame della risorsa genetica con il territorio
B2.2 Bibliografia
B3 Conoscenze tradizionali associate
B3.1 Utilizzo alimentare della risorsa
B3.2 Utilizzo non alimentare della risorsa
B3.3 Ambito di processo
B3.4 Processo di lavorazione del prodotto
Selezionare metodo di conservazione:
Selezionare metodo di trasformazione:
B3.5 Principali ragioni di utilizzo di una risorsa genetica
B4 Trasmissione dei saperi relativi a coltivazione e uso della varietà
Cenni storici (specificare)

Traccia:

  • Riferimento a riti e simboli della coltivazione (lune, ricorrenze, ecc.), scambio di seme fra agricoltori (ora e/o in passato), proverbi, favole, detti, storie legate alla cultura, nomi di prodotti derivati
  • Ricette (allegare, in formato digitale, le eventuali ricette alla sezione altri file, correlandola alla tipologia "file relazione storica")
  • Modalità di trasmissione dei saperi (scritta, orale etc.). Componenti della famiglia coinvolti nella trasmissione delle informazioni
  • Quali esperienze e quali soggetti sono stati fondamentali nell’apprendere i saperi relativi al bene? Chi ha trasmesso questi saperi? In quali occasioni?
  • A chi si stanno trasmettendo questi saperi? In quali occasioni? Sono stati introdotti cambiamenti rispetto ai saperi tradizionali?
B5 Note e commenti

Link e documenti correlati

Albero di medio vigore con rami lineari e chioma a portamento aperto. Gemme apicali di forma conica. Foglia pentalobata con lobo centrale pentagonale e lobi laterali obovati. Frutti di forma piriforme con peso di circa 30-50gr ad apice piatto di coloro nero-violaceo. epoca di germogliamento e maturazione dei frutti (fioroni e forniti) media .
Informazioni risorsa
A1 Caratterizzazione morfologica
A2 Inquadramento agro-ambientale
A2.1 Identificazione sito

Luogo di conservazione

Modalità di conservazione In Situ/On Farm

Modalità di conservazione Ex Situ

 

A2.2 Conduttore dell'azienda

Attività agricola prevalente

A2.3 Ordinamento produttivo prevalente dell'azienda
A2.4 Caratteristiche luogo allevamento
A2.5 Rischio di erosione genetica o di estinzione
A2.6 Sistema allevamento
A2.7 Origine del materiale allevato

Origine riproduttori

Epoca di introduzione in azienda

Luogo dove è stato inizialmente reperito

A2.8 Consistenza
A2.9 Ruolo della risorsa in azienda
A2.10 Usi della risorsa

Destinazione

Ambito di processo

A2.11 Metodo di riproduzione
A2.12 Commercializzazione
A2.13 Rischio di perdita dell'accessione a giudizio del rilevatore
A2.14 Notizie su altre popolazioni o individui simili locali scomparsi
A3 Caratteri produttivi e riproduttivi

Fornire le sottostanti informazioni relative ai caratteri produttivi e riproduttivi della razza, in funzione della specie che si considera.
Caratteri produttivi
- per animali da latte: livelli produttivi di primipare e adulte per lattazione e durata lattazione, eventualmente % TG e TP per lattazione
- per animali da carne: peso a età tipiche (nascita, svezzamento o 30 gg, 90 gg, 6 mesi, 1 anno, peso medio alla macellazione
Caratteri riproduttivi
- stagionalità dell'estro: poliestro continuo o stagionale, periodo di anaestro
- età media al primo parto
- fertilità annua (intesa come rapporto percentuale tra il numero delle femmine partorite ed il numero delle femmine messe in riproduzione).
- prolificità (intesa come rapporto percentuale tra i nati ed il numero delle femmine partorite).
- fecondità annua (intesa come rapporto percentuale tra i nati ed il numero delle femmine messe in produzione).

A2 Inquadramento agro-ambientale

Luogo di conservazione

 
A2.1 Identificazione sito collezione
A2.2 Conduttore dell'azienda

Attività agricola prevalente

A2.3 Ordinamento produttivo prevalente dell'azienda
A2.4 Caratteristiche luogo di collezione
A2.5 Origine del materiale collezionato

Luogo dove è stata inizialmente reperita la risorsa

A2.6 Materiale ritrovato/collezionato

Tipo

Quantità

A2.7 Parti della pianta utilizzate

Selezionare almeno una voce

A2.8 Usi della pianta

Destinazione

ambito

A2.9 Metodo di propagazione
A2.10 Tipo di portainnesto
A2.11 Sistema colturale
A2.12 Gestione colturale

Avversità - tipo/diffusione

A2.13 Modalità di raccolta
A2.14 Metodi di conservazione e trattamento post-raccolta
A2.15 Commercializzazione
A2.16 Rischio perdita dell'accessione
A2.17 Notizie circa altre collezioni o varietà simili locali scomparse
A3 Caratterizzazione genetica e/o morfo-colorimetrica dei caratteri seminali e fruttiferi
A4 Caratterizzazione genetica

Non obbligatoria, se non su richiesta specifica della Commissione tecnico-scientifica

A4 Note e commenti
A5 Note e commenti
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