Foresta Burgos, capra sarda primitiva. Veduta laterale

Capra sarda primitiva

Craba sarda antiga

Sono animali con prevalente attitudine alla produzione del latte per la trasformazione casearia anche se notevole importanza assume la produzione della carne, rappresentata quasi esclusivamente dal capretto da latte.

Scheda della risorsa PDF

Regno: Animale

Famiglia: Bovidae

Genere: Capra

Specie: Capra hircus

Area di origine: Ogliastra

Attitudine: Latte e carne

Allevatori custodi: SOCIETA' SEMPLICE SU GURE' | Società Agricola Coili Orrù

La razza sarda primitiva, riguardo alla distribuzione geografica è presente prevalentemente nell’Ogliastra e in parte nel Sulcis-Iglesiente, Sarrabus-Gerrei e Nuorese. La razza caprina sarda primitiva nel 2005 è stata inserita nel registro anagrafico delle razze caprine con D.M. n. 21206 dell’8 marzo 2005. 

La razza caprina Sarda Primitiva è autoctona della Regione Autonoma della Sardegna, non deriva dall'introduzione di razze esterne. Questa razza viene allevata in tutta l'Isola, prevalentemente nelle zone montuose dell'Ogliastra, del Sarrabus-Gerrei e del Sulcis-Iglesiente, in medi e grandi allevamenti, allo stato brado e semi brado. È una razza da latte, sottoposta a un programma genetico con finalità di conservazione.

Per quanto riguarda il sistema di allevamento praticato negli allevamenti il gregge è prevalentemente gestito con tecniche di tipo tradizionale estensivo.

I libri genealogici e i registri anagrafici sono gestiti da Assonapa - qui è possibile scaricare la scheda della Capra Sarda Primitiva

B1 Presenza/legame con il territorio
B1.1 Identificazione della risorsa
B1.2 Area geografica
B1.3 Risorsa presente nel Comune/Area geografica di origine o introdotta da altro territorio
B1.4 Tempo di presenza della risorsa in quel territorio
B1.5 Percezione dell'entità del legame della risorsa con il territorio
B2 Informazioni storiche, antropologiche, indagini e studi scientifici
B2.1 Disponibilità di documentazione storica/archivistica a supporto del legame della risorsa genetica con il territorio
B2.2 Bibliografia
B3 Conoscenze tradizionali associate
B3.1 Utilizzo alimentare della risorsa
B3.2 Utilizzo non alimentare della risorsa
B3.3 Ambito di processo
B3.4 Processo di lavorazione del prodotto
Selezionare metodo di conservazione:
Selezionare metodo di trasformazione:
B3.5 Tecniche di allevamento, di gestione e di riproduzione
B3.6 Principali ragioni di utilizzo di una risorsa genetica
B3.7 Impiego durante eventi culturali, religiosi, folkloristici etc.
B4 Trasmissione dei saperi relativi a coltivazione e uso della varietà
B4.1 Cenni storici (specificare)

Traccia:

  • Riferimento a riti e simboli nell'allevamento (lune, ricorrenze, ecc.), scambio di materiale genetico fra allevatori (ora e/o in passato), proverbi, favole, detti, storie legate alla cultura, nomi di prodotti derivati
  • Ricette (allegare, in formato digitale, le eventuali ricette alla sezione altri file, correlandola alla tipologia "file relazione storica")
  • Modalità di trasmissione dei saperi (scritta, orale etc.). Componenti della famiglia coinvolti nella trasmissione delle informazioni
  • Quali esperienze e quali soggetti sono stati fondamentali nell’apprendere i saperi relativi al bene? Chi ha trasmesso questi saperi? In quali occasioni?
  • A chi si stanno trasmettendo questi saperi? In quali occasioni? Sono stati introdotti cambiamenti rispetto ai saperi tradizionali?
B5 Note e commenti
B1.2 Area geografica
B1.3 Risorsa presente nel Comune/Area geografica di origine o introdotta da altro territorio
B1.4 Tempo di presenza
B1.5 Percezione dell'entità del legame della risorsa con il territorio
B2 Informazioni storiche, antropologiche, indagini e studi scientifici
B2.1 Disponibilità di documentazione storica/archivistica a supporto del legame della risorsa genetica con il territorio
B2.2 Bibliografia
B3 Conoscenze tradizionali associate
B3.1 Utilizzo alimentare della risorsa
B3.2 Utilizzo non alimentare della risorsa
B3.3 Ambito di processo
B3.4 Processo di lavorazione del prodotto
Selezionare metodo di conservazione:
Selezionare metodo di trasformazione:
B3.5 Principali ragioni di utilizzo di una risorsa genetica
B4 Trasmissione dei saperi relativi a coltivazione e uso della varietà
Cenni storici (specificare)

Traccia:

  • Riferimento a riti e simboli della coltivazione (lune, ricorrenze, ecc.), scambio di seme fra agricoltori (ora e/o in passato), proverbi, favole, detti, storie legate alla cultura, nomi di prodotti derivati
  • Ricette (allegare, in formato digitale, le eventuali ricette alla sezione altri file, correlandola alla tipologia "file relazione storica")
  • Modalità di trasmissione dei saperi (scritta, orale etc.). Componenti della famiglia coinvolti nella trasmissione delle informazioni
  • Quali esperienze e quali soggetti sono stati fondamentali nell’apprendere i saperi relativi al bene? Chi ha trasmesso questi saperi? In quali occasioni?
  • A chi si stanno trasmettendo questi saperi? In quali occasioni? Sono stati introdotti cambiamenti rispetto ai saperi tradizionali?
B5 Note e commenti

Link e documenti correlati

La popolazione della razza Sarda Primitiva è caratterizzata da un elevato grado di variabilità morfologica. Secondo lo standard di razza la Sarda Primitiva possiede le seguenti caratteristiche: taglia medio-piccola; mantello a pelo lungo con colore molto variabile, frequentemente bianco di diverse tonalità; possono essere presenti altresì soggetti con modelli di pigmentazione del tipo eumelaninico (nero); feomelaninico (rosso) con sfumature e tonalità diverse; mantellato anteriore e posteriore (bianco/nero, rosso/bianco, marrone/rosso ecc.) e cintati. Sono spesso presenti macchie di vario tipo soprattutto sulla testa, sul dorso e sulla groppa (appaiono caratteristiche del tipo "selvatico" come la striatura dorsale nel tronco, striature simmetriche negli arti, lungo il profilo fronto-nasale o nella regione oculare, nella testa). Sono frequenti anche i mantelli di colore grigio roano. Testa piccola e leggera nella femmina, più grossa nel maschio, con profilo fronto-nasale quasi rettilineo; orecchie ridotte (10-15 cm di lunghezza) con portamento eretto (casi con orecchie di tipo residuale); barbozza sempre presente; corna generalmente presenti (nelle femmine principalmente sottili e di tipo ibex e nei maschi sono di tipo markor. Collo lungo e sottile con tettole assenti o presenti; torace profondo, addome ampio; regione dorso-lombare quasi rettilinea; groppa sviluppata ed inclinata posteriormente; arti robusti con unghielli solidi.
L’apparato mammario della capra presenta una mammella ben sviluppata, con attacco ampio, da tipo piriforme allungata tipica della specie caprina a globosa con capezzoli piccoli. Sono tollerati, ma costituiscono difetto i capezzoli accessori. 

  • Altezza al garrese: 65 cm nelle femmine e 75  cm nei maschi.
  • Altezza alla groppa: 65 cm nelle femmine e 75 cm nei maschi.
  • Altezza toracica: 35 cm nelle femmine e 37 cm nei maschi.
  • Lunghezza della groppa: 23 cm nelle femmine e 26 cm nei maschi.
  • peso: 60-65 maschi e 50-55 femmine
Informazioni risorsa
A1 Caratterizzazione morfologica
A2 Inquadramento agro-ambientale
A2.1 Identificazione sito

Luogo di conservazione

Modalità di conservazione In Situ/On Farm

Modalità di conservazione Ex Situ

 

A2.2 Conduttore dell'azienda

Attività agricola prevalente

A2.3 Ordinamento produttivo prevalente dell'azienda
A2.4 Caratteristiche luogo allevamento
A2.5 Rischio di erosione genetica o di estinzione
A2.6 Sistema allevamento
A2.7 Origine del materiale allevato

Origine riproduttori

Epoca di introduzione in azienda

Luogo dove è stato inizialmente reperito

A2.8 Consistenza
A2.9 Ruolo della risorsa in azienda
A2.10 Usi della risorsa

Destinazione

Ambito di processo

A2.11 Metodo di riproduzione
A2.12 Commercializzazione
A2.13 Rischio di perdita dell'accessione a giudizio del rilevatore
A2.14 Notizie su altre popolazioni o individui simili locali scomparsi
A3 Caratteri produttivi e riproduttivi

Fornire le sottostanti informazioni relative ai caratteri produttivi e riproduttivi della razza, in funzione della specie che si considera.
Caratteri produttivi
- per animali da latte: livelli produttivi di primipare e adulte per lattazione e durata lattazione, eventualmente % TG e TP per lattazione
- per animali da carne: peso a età tipiche (nascita, svezzamento o 30 gg, 90 gg, 6 mesi, 1 anno, peso medio alla macellazione
Caratteri riproduttivi
- stagionalità dell'estro: poliestro continuo o stagionale, periodo di anaestro
- età media al primo parto
- fertilità annua (intesa come rapporto percentuale tra il numero delle femmine partorite ed il numero delle femmine messe in riproduzione).
- prolificità (intesa come rapporto percentuale tra i nati ed il numero delle femmine partorite).
- fecondità annua (intesa come rapporto percentuale tra i nati ed il numero delle femmine messe in produzione).

A2 Inquadramento agro-ambientale

Luogo di conservazione

 
A2.1 Identificazione sito collezione
A2.2 Conduttore dell'azienda

Attività agricola prevalente

A2.3 Ordinamento produttivo prevalente dell'azienda
A2.4 Caratteristiche luogo di collezione
A2.5 Origine del materiale collezionato

Luogo dove è stata inizialmente reperita la risorsa

A2.6 Materiale ritrovato/collezionato

Tipo

Quantità

A2.7 Parti della pianta utilizzate

Selezionare almeno una voce

A2.8 Usi della pianta

Destinazione

ambito

A2.9 Metodo di propagazione
A2.10 Tipo di portainnesto
A2.11 Sistema colturale
A2.12 Gestione colturale

Avversità - tipo/diffusione

A2.13 Modalità di raccolta
A2.14 Metodi di conservazione e trattamento post-raccolta
A2.15 Commercializzazione
A2.16 Rischio perdita dell'accessione
A2.17 Notizie circa altre collezioni o varietà simili locali scomparse
A3 Caratterizzazione genetica e/o morfo-colorimetrica dei caratteri seminali e fruttiferi
A4 Caratterizzazione genetica

Non obbligatoria, se non su richiesta specifica della Commissione tecnico-scientifica

A4 Note e commenti
A5 Note e commenti

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