Asino sardo
Una specie dalle origini antichissime in Sardegna. Furono i sardo-punici ad incrementarne l’allevamento con finalità agricole e di trasporto. Alcune teorie farebbero risalire le sue origini al neolitico, altre gli attribuiscono provenienza africana.
Scheda della risorsa PDF
Regno: Animale
Famiglia: Equidi
Genere: Equus
Specie: Equus asinus
Area di origine: Sardegna
Attitudine: Soma, tiro, anticamente mola
Rischio di estinzione e/o erosione genetica: Si
Allevatori custodi: Barrastoni | Società Agr. Santamada S.S. | Azienda Agricola "Su Mannali" di Antonio Moi ... Vedi tutti
La presenza della specie nell’isola è antichissima. Furono i sardo-punici ad incrementarne l’allevamento con finalità agricole e di trasporto. Secondo altri autori avrebbe origini neolitiche o legate all’importazione fenicia e infine, per altri, di provenienza africana.
La riga mulina crociata, il mantello sorcino, più chiaro sull’addome, sulle occhiaie e sul muso, le dimensioni sensibilmente inferiori permettono di distinguerlo dalle altre razze asinine italiane. Denominazioni differenti sono state date all’asino sardo a seconda delle zone: burriku nelle regioni meridionali e di probabile origine spagnola; poleddu e ainu usati in Barbagia e nel Goceano; molente la dicitura maggiormente diffusa nell’isola e legata all’utilizzo della macina del grano. La molitura si svolgeva, infatti, all’interno di abitazioni rurali bendando l’animale e ricoprendolo con un panno per evitare che il bastone collegato alla macina gli provocasse delle ferite.
Un tempo diffusissimo in tutta l’isola, dove veniva adibito alla macina dei cereali, al trasporto dell’acqua e della legna, ai lavori di aratura, l’asino sardo è stato ormai soppiantato dai mezzi meccanici. Negli ultimi quarant’anni la popolazione asinina complessiva si è ridotta da 38.000 a poche migliaia di capi, quella dell’asino sardo intorno alle 350 unità. L'Agris Sardegna alleva un gruppo di asinelli presso il proprio Centro di Foresta Burgos. L’obbiettivo prioritario è il recupero di una base genetica sufficientemente larga per avviare un programma di salvaguardia della razza.
Link e documenti correlati
- Mantello sorcino, riga mulina crociata, bordo scuro delle orecchie; possono essere presenti zebrature alla spalla e agli arti e ventre di biscia, contorno degli occhi tendenzialmente chiaro.
- Testa: quadrangolare a profilo rettilineo o leggermente camuso.
- Collo: corto tendente al portamento orizzontale.
- Spalla: dritta e corta.
- Garrese: poco pronunciato.
- Dorso: leggermente disteso.
- Lombi: forti e ben attaccati.
- Groppa: corta e lievemente inclinata.
- Petto: sufficientemente largo.
- Torace: non ampio ma con sufficienti masse muscolari.
- Arti e articolazioni: di scarsi diametri ma robusti.
- Andature: corte, poco elastiche, ma sicure.
- Appiombi: regolari.
- Piede: piccolo e duro.
- Temperamento: vivace, un po’ timido ma socievole.
- Altre caratteristiche: rustico e frugale.
- Dati biometrici a 30 mesi: altezza al garrese 80-115 cm, circonferenza torace 100 cm, circonferenza stinco 11-13 cm.
Link e documenti correlati
- Mantello: diverso da quello tipico.
- Occhi: occhio gazzuolo
- Altezza: superiore a 110 cm.